Il Gruppo Torrentismo della Sezione C.A.I. di San Benedetto del Tronto, specializzato nell’attività del canyoning, organizza delle giornate da trascorrere nelle nostre zone montuose, alla scoperta dell’affascinante e misterioso mondo delle gole.
Queste costituiscono un ambiente inusuale e straordinario, nel quale si può ripercorrere il corso di torrenti, utilizzando delle corde per discendere cascate, calarsi dentro pozzi e superare laghi.
Le uscite saranno organizzate sia in ambienti asciutti che acquatici. Nelle uscite in ambienti acquatici, per un divertimento completo e garantito, è indispensabile l’uso della muta.
Cosa è il Canyoning
Il canyoning (o torrentismo) consiste nella discesa a piedi di corsi d’acqua che scorrono all’interno di strette gole profondamente scavate nella roccia e caratterizzati da portata ridotta (in genere inferiore ai 200 litri al secondo) e forte pendenza. Proprio per queste caratteristiche le rive dei torrenti adatti alla pratica del canyoning risultano inaccessibili, una volta intrapresa la discesa non è assolutamente possibile ritornare indietro, ma solo proseguire fino all’uscita.
Il termine normalmente utilizzato dai praticanti per indicare tutto questo è “forra”.
Gli ostacoli all’interno di una forra sono rappresentati principalmente dalle cascate, che vengono superate con l’ausilio di corde o, dove possibile, effettuando tuffi, scivolate o passaggi di arrampicata in discesa. Spesso alla base delle cascate sono presenti profondi laghetti. In tale caso, dopo la discesa su corda, con una breve nuotata si raggiunge la riva.
Qualora si usino le corde è necessario che sia presente un sistema di ancoraggio (cioe’ qualcosa a cui assicurare la corda di calata) predisposto utilizzando tasselli ad espansione o fissati mediante resine speciali. Le corde vengono recuperate al termine di una calata e riutilizzate per le calate successive (e questo è il secondo motivo per cui è impossibile ritornare indietro).
I percorsi hanno mediamente una durata variabile fra le 2 e le 8 ore, ma sono presenti anche percorsi piu’ lunghi che richiedono bivacchi notturni. Normalmente una marcia di avvicinamento in salita precede la discesa vera e propria.
Il canyoning non è uno sport individuale, ma di gruppo. La quantità di materiale necessario alla discesa e questioni di sicurezza consigliano di evitare la formazione di gruppi inferiori a 3 – 4 persone.
Dove si pratica
In Italia il canyoning sta vivendo dalla metà degli anni ’90 una fase di grande espansione, nuovi percorsi vengono esplorati ed attrezzati ogni anno.
L’attività si svolge nelle forre di tutto l’arco alpino, nelle prealpi e sull’appennino centrale. Le zone più interessanti si trovano nel Triveneto, in Piemonte, in Lombardia, in Sardegna, in Abruzzo e nelle Marche.
Nel resto d’Europa il torrentismo è particolarmente diffuso, fin dagli anni ’80, in Francia e Spagna mentre si sta progressivamente diffondendo soprattutto in Svizzera, Austria, Germania e Grecia.
Tecniche
Le tecniche di progressione attualmente in uso sono tecniche specifiche per l’attività, ma sono comunque derivate dall’alpinismo, dalla speleologia, dagli sport di acqua viva (Kayak, Hydrospeed).
Le principali tecniche di progressione sono:
– la discesa su corda con l’ausilio del discensore;
– il tuffo o la scivolata;
– l’arrampicata in discesa;
– la marcia sul greto del torrente;
– il nuoto in acqua bianca (o in corrente).
E’ inoltre necessario conoscere, per situazioni specifiche, una serie di manovre che prevedono l’utilizzo della corda.
Preparazione Atletica
Non è necessario possedere particolari doti atletiche e neanche praticare un allenamento specifico.
Doti preferenziali sono comunque una buona resistenza a sforzi prolungati e buone capacità natatorie ed arrampicatorie.
Comunque, esclusi i sedentari totali, si può cominciare da zero senza problemi, ovviamente affrontando percorsi semplici ed accompagnati da esperti.
I pericoli
I principali pericoli del canyoning sono legati all’ambiente inospitale in cui si svolge tale attività.
I due fattori di pericolo più evidenti sono l’acqua ed il freddo.
La principale causa di incidente mortale in canyon è rappresentata dalle piene improvvise. E’ evidente che un’onda di piena, anche di ridotte dimensioni, all’interno di una forra di uno o due metri di larghezza può risultare fatale. Un’altra causa di incidente legata all’acqua riguarda le manovre di corda che avvengono sotto il getto di una cascata, poichè il blocco della discesa sotto una cascata rappresenta una situazione di potenziale pericolo di annegamento.
I pericoli legati al freddo, o più specificamente all’ipotermia, sono pericoli indiretti, nel senso che si presentano in caso di prolungate soste in forra dovute ad altre cause quali piccoli incidenti, ritardi nella progressione, perdita o danneggiamento del materiale di progressione.
Sport estremo? NO, Grazie
Nonostante si svolga in un ambiente particolarmente inospitale, il canyoning non è uno sport estremo per definizione.
Possiamo fare un parallelo con lo sci alpino, in cui esistono piste battute di varia difficoltà, fuori pista e lo cosidetto sci estremo. Allo stesso modo il canyoning prevede percorsi accessibili a neofiti, a praticanti navigati, a “superesperti” dal curriculum notevole.
Il canyoning può diventare estremo se fatto in condizioni particolari per esempio in presenza di portate del torrente fuori dalla norma, con temperature particolarmente basse o nel caso di esplorazioni in ambienti sconosciuti.
Cosa NON è
Il canyoning viene spesso confuso con altri sport o attività. Ecco un breve elenco di cosa NON è il canyoning.
Non è rafting, la discesa su fiumi in gommone.
Non è la discesa su fiumi in kayak, che richiede l’uso di un’imbarcazione e di una pagaia.
Non è la discesa su fiumi in hydrospeed, che richiede l’uso di una sorta di bob acquatico.
Non è la risalita di torrenti “comuni”, con le rive accessibili più o meno facilmente e senza grossi dislivelli.
Non è arrampicata, nè alpinismo, nè speleologia.
L’ATTREZZATURA | ||||||||||||||||||||||
Muta in neoprene (spessore 5 mm):
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VALUTAZIONE DELLE DIFFICOLTA’
La valutazione vale per una portata media o ordinaria, in periodo di pratica normale, pertanto con un livello relativamente basso ma non necessariamente in periodo di secca. E’ calibrata su un gruppo di 5 persone, in situazione di scoperta del canyon (“a vista”) ed il cui livello di capacità sia adeguato al livello tecnico del canyon. Si intende inoltre per una pratica normale e ragionata, in un contesto di sicurezza ed efficienza dei movimenti (una ricerca personale di aumento della difficoltà non aggiungerà nulla alla quotazione iniziale).
Uno solo dei seguenti criteri, colonna, determina l’appartenenza ad una categoria di difficoltà.
Su un itinerario, il fatto di evitare un ostacolo o di utilizzare una tecnica specifica (calata guidata…) può determinare una valutazione inferiore. I salti sono, in genere, considerati facoltativi.
Difficoltà | Carattere Verticale | Carattere Acquatico |
1 Molto Facile |
Nessuna calata, corda normal- mente inutile per la progres- sione. Nessun passaggio di ar- rampicata / disarrampicata. |
Assenza d’acqua o marcia in acqua calma. Nuotate facoltati- ve. |
2 Facile |
Presenza di calate aventi accesso ed esecuzione facili inferiori ai 10 m. Passaggi di arrampicata / disarrampicata facili e non esposti. |
Nuotate non più lunghe di 10 m in acque calme. Salti semplici inferiori a 3 m. Scivoli corti o in leggera pendenza. |
3 Poco Difficile |
Verticali con portata debole. Presenza di calate aventi accesso ed esecuzione facili inferiori ai 30 m., separate da terrazzini che consentano il raggruppamento. Posa di mancorrenti semplici. Progres- sione tecnica che richiede attenzione (posa su appoggi precisi e la ricerca di un itinerario su un terreno che può essere scivoloso o instabile o accidentato o nell’acqua. Passaggi di arrampicata / disarrampicata fino al 3c, non esposti che possono richiedere l’uso di una corda. |
Nuotate non più lunghe di 30 m in acque calme. Progressione in corrente debole. Salti semplici da 3 m a 5 m. Scivoli lunghi o con pendenza media. |
4 Abbastanza Difficile |
Verticali con portata debole o media che possono cominciare a porre problemi di squilibrio o bloccaggio. Presenza di calate aventi accesso difficile e/o superiori ai 30 m. Concatenamento di calate in parete con soste confortevoli. Necessaria gestione degli sfregamenti. Posa di mancorrenti delicati, calate o arrivi di calate non visibili dall’armo, ricezione in vasca in cui nuotare. Passaggi di arrampicata / disarrampicata fino al 4c o A0, esposti e/o che possono richiedere l’uso di tecniche di assicurazione e progressione. |
Immersioni prolungate comportanti una perdita di calore piuttosto consistente. Corrente media. Salti semplici da 5 m a 8 m. Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria o di ricezione inferiori ai 5 m. Sifoni larghi, ma inferiori a 1 m per lunghezza e/o profondità. Scivoli molto lunghi o a forte pendenza. |
Difficoltà | Carattere Verticale | Carattere Acquatico |
5 Difficile |
Verticali con portata media o forte, superamento difficile che necessita una gestione della traiettoria o dell’equilibrio. |
Immersioni prolungate in acqua fredda comportanti una perdita notevole. |
6 Molto Difficile |
Verticali con portata forte o molto forte. Cascata consistente. Superamento difficile che necessita una efficace gestione della traiettoria o dell’equilibrio. Installazione delle soste difficile: messa in opera delicata di armi naturali (blocchi incastrati…). Accesso alla partenza della calata difficile (installazione di mancorrenti delicati…). Passaggi di arrampicata/disarrampicata esposti fino al 6a o A2. Superficie molto scivolosa o instabile. Vasca di ricezione fortemente turbolenta. |
Progressione in corrente forte, tale da rendere difficoltosi il nuoto, la sosta, l’ingresso in corrente. Movimenti di acqua marcati (rulli, nicchie, controcorrenti, onde, vortici…) che possono provocare un bloccaggio prolungato del correntista. Salti semplici da 10 m a 14 m. Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria o di ricezione inferiori da 8 m a 10 m. Sifoni larghi, ma inferiori a 3 m per lunghezza e/o profondità. Sifone tecnico fino a 1 m eventualmente con corrente o cheminement. |
7 Estremamente Difficile |
Verticali con portata molto forte o estremamente forte. Cascata molto consistente. Superamento molto difficile che necessita l’anticipo e la gestione specifica della corda, della traiettoria, dell’equilibrio e del ritmo di discesa. Passaggi di arrampicata/disarrampicata esposti superiori al 6a o A2. Visibilità limitata ed ostacoli frequenti. Possibili passaggi in corso o alla fine della calata in una o più vasche con movimenti d’acqua potenti. Controllo della respirazione, passaggi in apnea. |
Progressione in corrente forte, tale da rendere molto difficoltosi il nuoto, la sosta, l’ingresso in corrente. Movimenti di acqua violenti (rulli, nicchie, controcorrenti, onde, vortici…). che possono provocare un bloccaggio prolungato del correntista. Salti semplici superiori a 14 m. Salti con difficoltà di partenza, di traiettoria o di ricezione superiori a 10 m. Sifoni superiori a 3 m per lunghezza e/o profondità. Sifone tecnico superiore a 1 m con corrente o cheminement o senza visibilità. |
TABELLA IMPEGNO / DURATA:
Attenzione, questi tempi di riferimento devono essere ponderati in funzione del profilo reale del gruppo.
Impegno / Durata | Criteri |
I |
Possibilità di porsi fuori dalla piena facilmente |
II |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in al massimo in 15 minuti di progressione |
III |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in al massimo in 30 minuti di progressione |
IV |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in al massimo in 1 oradi progressione |
V |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in al massimo in 2 oredi progressione |
VI |
Possibilità di porsi fuori dalla piena in al massimo in 2 oredi progressione |
Conformemente alle normative di sicurezza, i praticanti devono sempre dare prova di discernimento e ricordare che l’ambiente “canyon” può essere mutevole. Certe piene, in particolare, possono modificare considerevolmente la morfologia di un canyon, al punto da cambiare la quotazione iniziale…