L’escursionismo può essere considerato come l’espressione più completa ed autentica del camminare in montagna a scopo di svago e/o conoscenza del territorio. L’attività escursionistica può infatti essere accompagnata da attività naturalistiche e culturali, come l’osservazione dell’ambiente naturale, della flora e della fauna, del paesaggio antropico. Il camminare in montagna privilegia il contatto diretto con l’ambiente naturale e con la cultura delle popolazioni che lì vivono.
Il CAI, in qualità di associazione che “ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne“, come citato nel primo articolo dello statuto, predilige l’escursionismo in ambiente montano. Sebbene, l’escursionismo non viene esplicitamente citato tra gli scopi, esso è sia attività di avvicinamento all’alpinismo (che mira al raggiungimento della vetta qualunque sia l’ambiente), sia mezzo di conoscenza e studio delle montagne.
L’escursionismo si svolge normalmente in montagna, lungo percorsi poco agevoli come sentieri, mulattiere, alte vie, che tipicamente non possono essere percorsi con i mezzi di trasporto convenzionali. Tuttavia, l’escursionismo è praticato anche in altri ambienti naturali e/o rurali; si parla anche di escursionismo urbano, con riferimento all’escursionismo svolto nelle città e periferie.
La parola escursionismo deriva dal latino “Excurrere” correre al di fuori, percorrere. Spesso, escursionismo viene indicato anche come trekking o hiking, derivati rispettivamente dai verbi inglesi “to trek” che significa camminare lentamente o fare un lungo viaggio, e “to hike” che significa camminare in collina.
Alla forma classica del camminare, si sono aggiunte negli anni nuove modalità di approccio tecnico:
- escursionismo su vie ferrate, con uso del kit da ferrata.
- escursionismo in ambiente innevato, con uso delle racchette da neve (ciaspole);
Ciò non deve far cadere nell’errore di ricondurre le altre forme di escursionismo a un mero fatto tecnico dimenticando i valori fondanti del sodalizio, riassunti nel trinomio: frequentare, conoscere, tutelare.
La pratica dell’escursionismo necessita un corredo tecnico a garanzia della sicurezza (propria e degli altri escursionisti) e della tutela/rispetto dell’ambiente.
RISPETTO DELL’AMBIENTE
L’attività escursionisica esercita un impatto sull’ambiente naturale circostante. Pertanto, l’escursionista deve tenere un comportamento responsabile al fine di recare il minimo impatto ambientale, soprattutto quando si attraversano aree protette e ad alto rischio per le specie che vi abitano.
Comportamenti responsabili:
- seguire sempre il sentiero, evitare di calpestare il suolo al di fuori;
- non manomettere la segnaletica;
- non addentrarsi nelle zone di riserva integrale;
- non racogliere minerali, fossili, e specie botaniche protette;
- evitare di fare rumore, non molestare animali selvatici;
- non abbandonare i rifiuti, compresi: residui di alimenti, fazzoletti di carta, mozziconi di sigaretta, che vanno riportati a valle;
- non accendere fuochi.
Seguire la filosofia del “non lasciare tracce“, ovvero far sì che ogni futuro escursionista non si accorga del precedente passaggio di altri escursionisti.
MATERIALE PER L’ESCURSIONISMO
Il terreno, la quota, le condizioni atmosferiche, la stagione e l’ambiente estivo o invernale, concorrono a creare diversi punti interrogativi nella preparazione di una escursione, dell’abbigliamento e dell’equipaggiamento.
Abbigliamento
La scelta dell’indumento ottimale è legata all’interazione del nostro corpo, che respira, suda, ed emana calore, con gli agenti atmosferici quali: vento, pioggia/neve, umidità, caldo, freddo. Le funzioni richieste per una buona protezione sono: isolamento termico, impermeabilità e traspirazione. Pertanto, l’antico concetto di stratificazione “a cipolla” dei capi, ha il compito di regolare il microclima corporeo, mantenendo il giusto grado di calore e umidità.
Primo strato
Strato leggero e poroso a contatto con la pelle che permette di conservare il calore vicino al corpo e nello stesso tempo trasportare il sudore verso l’esterno.
Strati intermedi
Sono costituiti da tessuti di densità media ed hanno il compito di conservare il calore, favorire la circolazione dell’aria, e facilitare la dispersione dell’umidità filtrata dal primo strato. Tra questi tessuti, il pile (polar fleece) riveste la maggior importanza, per la sua elasticità, leggerezza, compattezza, e si asciuga facilmente.
Ultimo strato
E’ l’indumento a diretto contatto con gli agenti esterni. Deve essere sufficientemente spesso da formare una barriera contro la dispersione di calore, prevenire la penetrazione degli agenti atmosferici quali pioggia/neve, vento, e garantire la traspirazione verso l’esterno del sudore. Questi capi sono resi impermeabili e traspiranti al tempo stesso grazie a sottile tessuto microporoso come il goretex (Gore-Tex).
Pantaloni
La scelta del pantalone va fatta in base al tipo di escursione, alla durata, alla quota, al caldo, al freddo, all’innevamento. Si consiglia un pantalone con tessuto elasticizzato che asciughi rapidamente, sia in caso di pioggia che per il sudore provocato dallo sforzo fisico. Evitare tessuti in che in caso di pioggia si inzupperebbero senza rimedio.
Copricapo
Particolare importanza va data a questo capo di abbigliamento se si considera che dalla testa si perde fino all’80% del calore prodotto dal corpo. Quindi, per il freddo è consigliato un cappuccio di pile. Per il caldo si consiglia sempre un berretto di tela per proteggersi dai raggi solari.
Scarponi da trekking
Le calzature sono una componente fondamentale per l’escursionista. La scelta del modello è dettata dall’attività che si andrà a svolgere, dal terreno, dalla stagione. Nella scelta va considerata: la robustezza, qualità delle finiture, leggerezza, capacità di traspirazione, termicità, confort. Raccomandati scarponi con suola scolpita, in vibram o gomme simili.
Equipaggiamento
Zaino
E’ un elemento fondamentale nell’equipaggiamento dell’escursionista, per il fatto che tutto il suo carico appoggia sulle spalle e sulla schiena. Lo zaino deve contenere il resto dell’equipaggiamento necessario, nonché acqua e viveri. Si differenziano in forma, volume, e materiale, che ne delineano anche il campo di impiego.
Bastoncini
Utilissimi e molto diffusi per l’escursionismo, riducono la fatica in salita del 15-20% ed in discesa aumentano l’equilibrio e la sicurezza. Sono preferibili i modelli telescopici in tre pezzi e con la punta in acciaio.
ESCURSIONISMO SU VIA FERRATA
L’idea di facilitare percorsi montani particolarmente impervi e difficili attraverso l’uso e l’installazione di dispositivi artificiali, quali scale, corde, pioli, ha origini antiche. In epoca più recente, con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, le Alpi videro il proliferare di sentieri di arroccamento o di cresta, attrezzati in vario modo.
Oggi i sentieri attrezzati e le ferrate da un lato costituiscono un mezzo per facilitare il superamento di balze rocciose, tratti esposti o che richiedono doti alpinistiche all’interno di percorsi tipicamente escursionistici; d’altro canto si assiste alla tendenza di realizzare vie ferrate impegnative o francamente “atletiche”.
Per diffondere la cultura della sicurezza soprattutto della prima tipologia (sentieri attrezzati e brevi ferrate all’interno di percorsi escursionistici) la Commissione Centrale dell’Escursionismo organizza corsi di formazione per soci e per accompagnatori.
ESCURSIONISMO IN AMBIENTE INNEVATO
Il camminare in ambiente innevato altro non è che fare dell’escursionismo sula neve e quindi esso rappresenta l’evoluzione naturale di quello estivo, dove le racchette da neve (dette anche “ciaspole” o “ciaspe”) altro non sono che il mezzo tecnico per procedere senza sprofondare.
Da diversi anni la pratica dell’escursionismo in ambiente innevato ha assuno le dimensioni di un vistoso fenomeno di massa: viene sempre più praticato all’interno delle Sezioni CAI, ma anche a livello personale gli escursionisti si organizzano in modo autonomo, avendo provato la forte seduzione che esercita la montagna nella sua veste autunnale.
Questa attività richiede apposite conoscenze e comportamenti specifici. Chi la intraprende deve essere cosciente della severità e della pericolosità dell’ambiente innevato, che (seppur affascinante) non consente trascuratezze né improvvisazioni.
CORSI DI ESCURSIONISMO
La formazione di base dei Soci CAI riveste una particolare importanza nella “missione educativa” del sodalizio. Sicurezza e rispetto (per sé, per gli altri, e per l’ambiente) nella frequentazione dell’ambiente montano sono i fari che guidano ogni attività, non solo di stampo escursionistico.
I corsi hanno lo scopo di formare i partecipanti alla conoscenza, alla tutela e alla frequentazione consapevole della montagna, e di trasmettere le nozioni culturali, tecniche e pratiche per saper organizzare in autonomia e con competenza escursioni in ambiente su vari tipi di terreno e di diversi gradi di difficoltà.
Corsi di Escursionismo | |
Corso escursionismo base E1 | Destinatari e Requisiti: Neofiti con preparazione fisica di base per attività moderata. Obiettivo: Autonomia di base su percorsi fino a difficoltà E. Durata e Struttura: 6 sessioni teoriche e 5 giornate in ambiente. |
Corso escursionismo avanzato E2 | Destinatari e Requisiti: Escursionisti abituali con buona preparazione fisica per attività di un certo impegno. Obiettivo: Autonomia di base su percorsi fino a difficoltà EE, e per itinerari di più giorni. Durata e Struttura: 6 sessioni teoriche e 5 giornate in ambiente, più eventuali moduli specialistici. |
Corso ferrate EEA | Destinatari e Requisiti: Escursionisti abituali con buona preparazione fisica per attività di un certo impegno. Obiettivo: Preparazione tecnica e cultura per ferrate (difficoltà massima EEA-D). Durata e Struttura: 7 sessioni teoriche e 4/5 giornate in ambiente. |
Corso escursionismo in ambiente innevato base EAI1 | Destinatari e Requisiti: Neofiti con preparazione fisica di base per attività. moderata. Obiettivo: Autonomia di base per l’ambiente innevato su facili percorsi EAI-F. Durata e Struttura: 6 sessioni teoriche e 4 giornate in ambiente. |
Corso escursionismo in ambiente innevato avanzato EAI2 | Destinatari e Requisiti: Escursionisti con esperienze ambiente innevato, e con buona preparazione fisica per attività di un certo impegno. Obiettivo: Autonomia di base per l’ambiente innevato fino alla difficoltà EAI-D. Durata e Struttura: 7 sessioni teoriche e 5 giornate in ambiente. |
Corso attività escursionistica sociale E3 | Destinatari e Requisiti: Escursionisti che frequentano abitualmente l’attività sezionale con buona preparazione fisica per attività di un certo impegno. Obiettivo: Conduzione in attività sezionali, e preparazione per corso ASE. Durata e Struttura: Minimo 4 sessioni teoriche e 4 giornate in ambiente, più eventuale modulo di preparazione per corso ASE. |
A compendio dei corsi già citati, l’offerta formativa del CAI per l’escursionismo, si completa con moduli di raccordo e moduli specialistici, oltre a corsi monotematici, e monografici.
Moduli di raccordo:
- Modulo di raccordo escursionismo MdR-E
- Modulo di raccordo ambiente innevato MdR-EAI
Moduli specialistici:
- Escursionismo culturale-naturalistico
- Modulo tecnico per l’escursionismo avanzato
- Modulo tecnico per l’escursionismo estivo su neve
- Trekking, Cammini e Sentiero Italia CAI
- Trekking in autosufficienza
Corsi monotematici:
- Modulo di raccordo per Montagnaterapia (MdR-M)
- Escursionismo adattato con Ausili Fuoristrada (CM-EAF)
- Accompagnamento in Montagnaterapia (CM-MT)
- Gestione escursionismo Senior (CM-ES)
- Utilizzo strumenti GPS (CM-GPS)
- Cicloescursionismo per giovani e gruppi di AG (CM-MTB-AG)
VALUTAZIONE DELLE DIFFICOLTA’
Il CAI classifica i percorsi escursionistici in base alla difficoltà. La classificazione delle difficoltà si basa su criteri oggettivi che tengono in considerazione il fondo (“terreno”) su cui si cammina, la lunghezza ed il dislivello delle varie tratte, in una misura di insieme. Tuttavia, la percezione della difficoltà è soggettiva, resta all’escursionista valutare se è in grado di affrontare in sicurezza quel percorso.
Difficoltà dei percorsi escursionistici | |
T (turistico) | Percorsi su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri che non pongono incertezze, con modeste pendenze e dislivelli contenuti. Richiedono conoscenze escursionistiche di base e preparazione fisica alla camminata. |
E (escursionistico) | Percorsi che rappresentano la maggior parte degli itinerari escursionistici, quindi tra i più vari per ambienti naturali. Si svolgono per mulattiere, sentieri e talvolta tracce; su terreno diverso per contesto geomorfologico e vegetazionale (es. pascoli, sottobosco, detriti, pietraie). Sono generalmente segnalati e possono presentare tratti ripidi. Si possono incontrare facili passaggi su roccia, non esposti, che necessitano l’utilizzo delle mani per l’equilibrio. Eventuali punti esposti sono in genere protetti. Possono attraversare zone pianeggianti o poco inclinate su neve residua. Richiedono senso di orientamento, esperienza escursionistica e adeguato allenamento. |
EE (escursionisti esperti) | Percorsi quasi sempre segnalati che richiedono capacità di muoversi lungo sentieri e tracce su terreno impervio e/o infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, roccette o detriti sassosi), spesso instabile e sconnesso. Possono presentare tratti esposti, traversi, cenge o tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche e/o attrezzati, mentre sono escluse le ferrate propriamente dette. Si sviluppano su pendenze medio‐alte. Può essere necessario l’attraversamento di tratti su neve, mentre sono esclusi tutti i percorsi su ghiacciaio. Necessitano di ottima esperienza escursionistica, capacità di orientamento, conoscenza delle caratteristiche dell’ambiente montano, passo sicuro e assenza di vertigini, capacità valutative e decisionali nonché di preparazione fisica adeguata. |
EEA (escursionisti esperti con attrezzatura) | Percorsi su via ferrata. Per ferrata si intende un itinerario i cui tratti su roccia sono appositamente attrezzati con strutture metalliche: cavi, catene, scale, pediglie e staffe, che ne facilitano e consentono la progressione. Prevedono l’uso dei dispositivi di protezione individuali certificati secondo le normative vigenti (imbragatura, kit da ferrata e casco) e una adeguata preparazione tecnica. Sono segnalate alla partenza da apposita tabella, e rispettano precisi criteri costruttivi e normativi. |
EAI (escursionismo in ambiente innevato) | Percorsi che si svolgono in ambiente innevato con l’utilizzo di racchette da neve, entro i limiti dell’escursionismo e quindi su pendenze medio‐basse (≤ 25°) Sono suddivisi su tre diversi livelli di difficoltà (facile, poco difficile e difficile) in ragione del dislivello, del contesto ambientale in cui si svolgono, della preparazione tecnica e dalle problematiche relative alla valutazione del pericolo di valanga che presentano. Prevedono tutte le cautele derivanti dalle specifiche e contestuali condizioni ambientali, tipiche dell’ambiente montano innevato differenti a seconda di altitudine e latitudine dell’itinerario. |
Difficoltà dei percorsi escursionistici su via ferrata | |
EEA-F (ferrata facile) | Percorso poco esposto, ben protetto e poco impegnativo tecnicamente. Il cavo e/o catena e gli altri eventuali infissi ben agevolano la progressione insieme ai numerosi appoggi e appigli naturali. Possono essere presenti brevi tratti verticali. Richiede un uso corretto e attento dei dispositivi di protezione individuale. |
EEA-PD (ferrata poco difficile) | Ferrata su tracciato articolato con presenza di canali e camini, passaggi verticali e tratti esposti. Attrezzata con cavo e/o catena, può presentare vari infissi metallici (gradini, pediglie, staffe e scale metalliche). Richiede attenzione nella progressione, appoggi e appigli sono presenti con varietà di soluzione per i passaggi. Necessita un uso corretto e attento dei dispositivi di protezione individuale. |
EEA-D (ferrata difficile) | Ferrata il cui tracciato è in prevalenza verticale e può superare qualche breve tratto strapiombante, in cui l’esposizione si sussegue con una certa continuità. Sono presenti cavo e/o catena oltre a una varietà di strutture fisse utili anche per la progressione. Richiede preparazione fisica e tecnica con la capacità di ottimizzare appoggi e appigli per non affaticare gli arti superiori. Necessita di un uso corretto e particolarmente attento dei dispositivi di protezione individuale. |
EEA-TD (ferrata molto difficile) | Ferrata che si sviluppa su pareti ripide, articolate, con pochi appoggi e appigli naturali evidenti. Supera tratti strapiombanti con scarsi elementi artificiali. Esposizione elevata con passaggi tecnici ed aerei che richiedono adeguata forza fisica e buona preparazione tecnica. Necessita di un uso corretto e molto attento dei dispositivi di protezione individuale. |
EEA-ED (ferrata estremamente difficile) | Ferrata prevalentemente verticale e strapiombante. Per la maggior parte attrezzata con il solo cavo e/o catena, gli appoggi e appigli naturali esistenti sono limitati e solo in maniera occasionale vi è presenza di staffe, pediglie o gradini. Richiede elevata capacità tecnica e molta forza fisica. Necessita di un uso corretto ed estremamente attento dei dispositivi di protezione individuale. |
Difficoltà dei percorsi escursionistici in ambiente innevato | |
EAI‐F (facile) | Percorso pianeggiante o con modeste pendenze, pari a un’inclinazione media inferiore ai 10°. Privo di difficoltà in normali condizioni ambientali. Non esposto a pendii ripidi quindi il pericolo di valanghe è molto ridotto. Si svolge su tracciati ampi, facilmente riconoscibili. Il dislivello è generalmente contenuto entro i 400 metri. Non richiede particolari tecniche di utilizzo delle racchette da neve. Necessita di conoscenze base dell’ambiente innevato e richiede un minimo di allenamento, variabile in base alle condizioni della neve e in funzione dello sviluppo dell’itinerario. Esente da pericoli di scivolamenti o cadute esposte. |
EAI‐PD (poco difficile) | Percorso con pendenze per lo più modeste, pari a un’inclinazione media tra i 10° e i 15°. Può attraversare tratti a ridosso o in prossimità di pendii con forte inclinazione e quindi potenzialmente soggetti al pericolo valanghe. Necessità di padronanza nell’utilizzo delle racchette da neve e, anche in normali condizioni ambientali, buona capacità di valutazione locale del tracciato oltre alla corretta interpretazione del bollettino nivo‐meteo. Non è escluso il pericolo di brevi scivolamenti. È richiesta capacità di pianificazione. Indispensabile la dotazione di ARTVA, pala e sonda e la conoscenza delle tecniche di autosoccorso. |
EAI‐D (difficile) | Percorso che presenta pendenze anche accentuate pari a inclinazioni anche fino ai 25°, su terreno variegato per morfologia ed esposizione e con versanti potenzialmente soggetti al pericolo di valanghe. Necessità esperienza e ottima capacità nell’utilizzo delle racchette da neve tali da poter affrontare tratti con pericolo di scivolamento. Richiede avanzate capacità di pianificazione e ottima conoscenza dell’ambiente in funzione del manto nevoso e del pericolo valanghe, abbinata a una corretta interpretazione del bollettino nivo‐meteo oltre che preparazione fisica adeguata. Indispensabile la dotazione di ARTVA, pala e sonda e la conoscenza delle tecniche di autosoccorso. Può essere necessario dotarsi di piccozza e ramponi a seconda del tracciato previsto e delle condizioni ambientali. |
REGOLE COMPORTAMENTALI
- Per le escursioni in montagna, scegli sempre gli itinerari in funzione delle tue capacità fisiche e tecniche; non andare mai da solo, comunica sempre il tuo itinerario e avvisa quando sei tornato.
- Affidati sempre ad una persona esperta; documentati in anticipo sulle condizioni meteo ed equipaggiati adeguatamente: in montagna le condizioni meteo cambiano repentinamente.
- Provvedi ad un abbigliamento ed equipaggiamento adeguati alla lunghezza ed all’impegno dell’escursione e porta nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza e un’opportuna dotazione di pronto soccorso.
- In caso di necessità non esitare a tornare indietro: a volte è meglio rinunciare che rischiare l’insidia del maltempo o voler superare difficoltà di grado superiore alle proprie forze; prevedi in anticipo eventuali percorsi di rientro rapido; risparmia energie per il ritorno.
- Evita di uscire inutilmente dai sentieri e di fare scorciatoie; rimani sempre in gruppo e, in caso di bisogno, non esitare a chiedere aiuto.
- Riporta a valle i tuoi rifiuti; rispetta la flora e la fauna; non cogliere piante e fiori protetti; utilizza eventualmente la macchina fotografica: riporta a casa le foto, le emozioni e le sensazioni.
- Rispetta le culture e le tradizioni locali: ricorda che sei ospite della montagna e dei suoi abitanti.
COMMISSIONE SEZIONALE ESCURSIONISMO
La nostra sezione pubblica annualmente un programma escursionistico ricco di uscite, grazie ad un gruppo di accompagnatori/volontari, alcuni dei quali qualificati/titolati, che si impegnano nell’organizzazione di ciascuna escursione. Le escursioni da noi proposte si svolgono prevalentemente nel fine settimana (sabato o domenica) e sono aperte a tutti (non solo ai soci CAI). Nel prendere parte alle nostre uscite, il partecipante si impegna ad osservare le norme/regole indicate in seguito.
- Le escursioni non hanno carrattere competitivo, ma uno scopo esclusivamente ecologico e culturale.
- La partecipazione implica la rigida osservanza delle disposizioni indicate nel presente regolamento o impartite dagli accompagnatori.
- Per i minori è obbligatorio essere accompagnati da un genitore o da altra persona responsabile autorizzata.
- Ogni partecipante è tenuto ad informarsi preventivamente sulle caratteristiche dell’uscita; a tale scopo il venerdì precedente gli accompagnatori di turno saranno a disposizione dei partecipanti presentando l’uscita in programma e le relative caratteristiche e difficoltà.
- È facoltà degli accompagnatori escludere dall’uscita i partecipanti non ritenuti idonei o insufficientemente equipaggiati.
- Gli accompagnatori hanno la facoltà di modificare il programma e l’orario, se ritenuto necessario.
Organico Commissione Sezionale Escursionismo | |||
Merlonghi Bruno | 339.6848475 | AE | Coordinatore |
Basili Fabrizia | 329.2072156 | ||
Bellagamba Simona | 347.0177889 | ||
Cifà Eligio | 347.5810563 | ||
Egidi Luciano | 338.7470055 | AE – EAI – EEA | |
Felicetti Andrea | 349.4351781 | ORTAM | |
Ficcadenti Roberto | 333.6214000 | AE – EAI – EEA | |
Giaccaia Tullio | 333.2311351 | ASE | |
Jalal Sarab | 338.3957551 | ||
Luciani Simone | 339.8897760 | ORTAM | |
Marcucci Giuseppe | 328.6991477 | ||
Mauloni Mario | 338.9340093 | ASE | |
Pavoni Paolo | 340.2951821 | ||
Procacci Giovanni | 334.3707824 | ||
Recchi Dino | 328.7180755 | AE – EAI – EEA – AC | |
Rocco Elio | 348.2684637 | ||
Seghetti Katia | 349.1992317 | ||
Tenaglia Stefano | 335.352047 | ASE – ORTAM | |
Trevisani Sergio | 347.6194317 |
LEGENDA | |
AC | Accompagnatore di Cicloescursionismo |
AE | Accompagnatore di Escursionismo |
ASE | Accompagnatore Sezionale di Escursionismo |
EAI | Accompagnatore di Escursionismo in Ambiente Innevato |
EEA | Accompagnatore per Escursionisti Esperti con Attrezzatura |
ORTAM | Operatore Regionale Tutela Ambiente Montano |
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FONTI E RIFERIMENTI