La parola escursionismo deriva dal latino “Excurrere” correre fuori, percorrere. |
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MATERIALE PER L’ESCURSIONISMO | |
Premessa: |
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Abbigliamento: |
Primo strato
E’ lo strato leggero e poroso a contatto con la pelle che permette di conservare il calore vicino al corpo e nello stesso tempo trasportare il sudore verso l’esterno. Quindi Poliestere, Polipropilene, Acrilico sono le fibre base di quasi tutta la produzione. I nomi presentati sul mercato sono svariati: Capilene, Coolmax, Microfibre trevina, Meraklon, ecc.
La caratteristica che accomuna tutte questa trame è la capacità di allontanare verso l’esterno il sudore, proteggendo la superficie cutanea.
Secondo strato
Ha il compito di mantenere costante la temperatura corporea, un po’ lontano dalla pelle, è costituito da tessuti di densità media per trattenere il calore, favorire la circolazione dell’aria e facilitare la dispersione dell’umidità filtrata dall’indumento a contatto della pelle. Questa categoria è composta da prodotti confezionati in morbide e calde trame, quali Thermostar, Poliestere, Dacron, che devono assolvere due compiti principali: mantenere il microclima del corpo ed eliminare umidità creando uno strato intermedio d’aria isolante a temperatura costante. Questo segmento d’abbigliamento è diventato il regno incontrastato del Polar ovvero dei Fleece. Il Pile, si presenta elastico, poco ingombrante, leggero e asciuga facilmente. Per l’escursionismo invernale e lo scialpinismo , sono stati introdotti appositi Fleece che vengono abbinati a membrane isolanti dal vento e traspiranti: Wind-stopper e Microfibra.
Terzo strato
E’ la superficie a diretto contatto con gli agenti esterni. Deve essere sufficientemente spesso da formare una barriera contro la dispersione di calore e prevenire la penetrazione degli agenti atmosferici quali pioggia, neve, vento ma nello stesso tempo garantire la traspirazione verso l’esterno del nostro sudore. Questi capi vengono resi traspiranti ed impermeabili grazie all’applicazione di sottilissime membrane microporose, quali il Goretex, Bretex, Rovertex,ecc.
Pantaloni
In commercio esiste una vasta scelta di abbigliamento sportivo, per cui la stessa dovrà essere fatta in base al tipo di escursione, alla durata, alla quota, al freddo, al caldo ed all’innevamento se in alta montagna. Si consiglia preferibilmente un pantalone con tessuto elasticizzato che asciughi rapidamente, sia in caso di pioggia che per il sudore provocato dallo sforzo fisico. Evitare quindi i tessuti in lana o di velluto che in caso di pioggia si inzupperebbero senza rimedio.
Copricapo
Particolare importanza va data a questo capo di abbigliamento spesso trascurato, infatti se si considera che dalla testa si perde fino all’80% del calore prodotto dal corpo, sono facili le conclusioni!! Quindi per temperature elevate, berretto di tela per proteggerci dai raggi solari. Per il freddo valgono le indicazioni usate per l’abbigliamento quindi il Pile va bene.
Pedule e scarponi da trekking – escursionismo
Le calzature per il trekking o l’escursionismo sono anch’esse una componente fondamentale dell’equipaggiamento. Per il suo acquisto si consiglia di non fare economia, visto che si dovrà scegliere un modello che sia il più funzionale e attinente all’attività che si andrà a svolgere. Nella scelta va considerata: la robustezza, qualità delle finiture, leggerezza, capacità di traspirazione(Goretex) termicità, confort. Scegliere se è possibile scarponi con suola in Vibram o similari.
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VALUTAZIONE DELLE DIFFICOLTA’
La valutazione delle difficoltà da affrontare in un percorso escursionistico non deve essere intesa come una graduatoria degli itinerari, ma soltanto come un mezzo per mettere in condizione l’escursionista di valutare il terreno che si troverà davanti e per poter programmare correttamente le proprie escursioni.
Tale valutazione non può essere considerata come dato oggettivo, poiché vi è sempre una componente personale di valutazione che si può discostare da persona a persona.
Si utilizzano le cinque sigle della scala C.A.I. per differenziare l’impegno richiesto dagli itinerari.
Difficoltà | Caratteristiche |
T Turistico |
Itinerari su stradine, mulattiere o larghi sentieri, con percorsi non lunghi, ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono di solito sotto i 2000 m di quota. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata. |
E Escursionistico |
Itinerari che si svolgono su sentieri di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. |
EE Escursionisti Esperti |
Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. |
Difficoltà | Caratteristiche |
EEA Escursionisti Esperti con Attrezzature |
Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l’escursionista che l’itinerario richiede l’uso dei dispositivi di autoassicurazione. |
EAI Escursionisti in Ambiente Innevato |
Itinerari su neve in cui è previsto l’uso di attrezzature specifiche (racchette da neve o ciaspole, ramponi, piccozza) ma senza uso di attrezzature alpinistiche (corda, chiodi, moschettoni, ecc.). |
Sentiero Storico |
Itinerario escursionistico segnalato secondo le presenti direttive che ripercorre “antiche vie” con finalità di stimolo alla conoscenza e valorizzazione storica dei luoghi visitati (generalmente non presenta difficoltà tecniche – T o E). |
Sentiero Natura |
Itinerario naturalistico usualmente attrezzato con apposita tabellatura e punti predisposti per l’osservazione, che si svolge in zone di particolare interesse paesaggistico, botanico, geologico, ecc. (generalmente è breve e privo di difficoltà tecniche – T o E). |