La Commissione T.A.M. ha come compito la divulgazione naturalistica e l’educazione ambientale tra soci, scuole e cittadinanza.
Tutti i soci sono invitati a collaborare attivamente alle iniziative ed interventi della Commissione.
– Rispetta la flora e la fauna |
– I rifugi sono come la tua casa |
– I sentieri sono anche tuoi: cerca di non rovinarli e non gettarvi immondizie |
– Non accendere fuochi nei boschi |
– Non disturbare la quiete della naturalistica |
– Rispetta il mondo sotterraneo |
– Porto a casa solo ricordi e fotografie |
– Riporta a valle i tuoi rifiuti |
– Soprattutto ricordati di una cosa importantissima: rispetta sempre l’ambiente che ti circonda. Difendilo, proteggilo, conservalo in tutte le sue componenti. Amalo seriamente con convinzione. Con i fatti e non solo a parole. Con il tuo esempio concreto. |
Che cosa significa affrontare il problema della difesa dell’ambiente per gli aderenti ad una Associazione come il Club Alpino Italiano?
La domanda non mi pare né scontata né accademica. Non è scontata perché i club alpini sono associazioni di frequentatori della montagna e non di soli protezionisti della natura. La frequentazione comporta infatti un impatto sull’ambiente (naturale ed umano) di persone animate dalla voglia di esplorare e di conoscere il territorio nonché dal desiderio estetico, emotivo e fisico di ricavarne piacere o appagamento. In queste motivazioni di fondo si rileva la “diversità” dei club alpini rispetto alle associazioni ambientalistiche tout court. La preoccupazione prioritaria per noi è e deve essere quella di una frequentazione responsabile dell’ambiente montano, compatibile con l’esigenza del rispetto di territori delicati sotto il profilo ecologico e di paesaggi particolari sotto il profilo antropologico ed etnografico. Un ambientalismo ispirato alla sola esclusiva filosofia del “non agire” o dell’ “eden incontaminato” non ci appartiene. Non è accademica, inoltre, perché deve tradursi in modi di comportamento accettati e condivisi da tutti gli aderenti e non da poche “anime belle” depositarie di un sapere scientifico elitario. In altre parole, l’impegno ambientalista del socio CAI – in qualunque settore associativo lo veda impegnato – si deve esplicare in atti di attenzione e sensibilità verso l’ecosistema montagna nella sua complessità, con un solido ancoraggio al “principio di realtà”: una realtà fragile e precaria da fruire con circospezione. Ecco allora che i problema viene ad acquistare un significato culturale e morale. La sua rilevanza è infatti misurata dal grado di maturazione critica di alpinisti! escursionisti consapevoli che il loro “terreno di gioco” deve essere visto più come presa di coscienza del senso del limite che la montagna impone, piuttosto che di spazio da consumare nella ricerca ossessiva della performance tecnica, Il percorso formativo del socio dovrà quindi perseguire obiettivi di autoregolamentazione etico-comportamentale capaci di trasformare l’impegno alla salvaguardia ambientale in un imperativo categorico della coscienza morale. Meglio quindi se il “Tu deve” scaturisce da una sensibilità condivisa che da un’obbligazione imposta per mezzo di una codificazione astratta e lontana dal vissuto territoriale. La filosofia e la politica ambientali del Club alpino italiano, con la messa a punto dei documenti presentati in questa pubblicazione, vanno proprio nella direzione di aiutare gli alpinisti e gli escursionisti ad una pratica di frequentazione della montagna che lasci dietro di sé soltanto i segni materiali ed immateriali dell’intelligenza. Annibale Salsa (Past President)
COMMISSIONE CENTRALE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE MONTANO Costituita nel 1984 dall’allora Consiglio Centrale (*) del Club Alpino Italiano sostituì la precedente Commissione Protezione Natura Alpina (Delibera CC del 30/06/84) Suo compito è promuovere e diffondere la conoscenza dei problemi della conservazione dell’ambiente, anche con l’opportuna diffusione di adeguate conoscenze naturalistiche; propone al Consiglio Centrale (*) opportune iniziative di salvaguardia dell’ambiente naturale e culturale montano, con particolare riguardo ad azioni di tutela preventiva; denunciare alla Presidenza Generale ogni manomissione dell’ambiente naturale montano, suggerendo iniziative adeguate; promuovere la costituzione di analoghe Commissioni Regionali e Interregionali, favorendo la formazione tecnica e l’informazione dei quadri tecnici delle Commissioni stesse, per assicurare uniformità di intenti e di indirizzi. È una Commissione Tecnica trasversale ad altre Commissioni all’interno del CAI ed è chiamata a fornire il supporto tecnico di conoscenze scientifiche in ambito di tutela per il Comitato Direttivo Centrale e il Comitato Centrale di indirizzo e di Controllo del CAI perché questi possano operare scelte politiche in scienza, oltre che in coscienza.
(*) oggi Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo
La Commissione Centrale TAM è costituita da sette componenti rappresentativi delle grandi aree geografiche (ex Convegni) ed è ora presente sul territorio per il tramite di Commissioni Regionali in tredici regioni e con Gruppi sezionali in altre regioni.
COMMISSIONE CENTRALE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE MONTANO
Presidente Raffaele Marini
E’ un organo che orienta e uniforma le attività T.A.M. delle Delegazioni regionali con interventi mirati al conseguimento dei vari progetti e delle necessità urgenti in materia ambientale.
COMMISSIONE REGIONALE MARCHE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE MONTANO
Presidente Giorgio Gammarota
Presiede l’assemblea del Gruppo T.A.M. Regionale che sviluppa il programma annuale prestabilito, riunendosi più volte nelle sedi delle varie sezioni. Fanno parte di diritto a tale organo tutti gli operatori nazionali e regionali T.A.M. delle 15 sezioni della regione Marche
Accompagnatori T.A.M. | |||
Tenaglia | Stefano | O.R.T.A.M. | Responsabile |
Vecchiotti | Nazzareno | O.R.T.A.M. |
LEGENDA | |
O.R.T.A.M. | Operatore Regionale T.A.M. |